- Pubblicata il 10/05/2004
- Autore: Gianni
Inquilina particolare. - Pavia Trasgressiva
Da quando i miei genitori si sono trasferiti vivo da solo a casa, ma le spese sono alte e a fine mese c'arrivo con l'acqua alla gola e cosi' un giorno mi decisi a mettere un'annuncio per cercare
una persona con cui dividere la casa. Risposero quattro persone, ma a nessuna di queste andava
bene il prezzo... troppo alto. Il mese dopo (mi stavo indebitando anche le mutande) contattai
altre tre persone interessate, e le prime due mi risposero che la cosa non gli interessava, ma
la terza (miracolo!!!) sembrava non aver problemi, quindi fissai un incontro la sera stessa per
farle vedere la casa ed eventualmente accordarci. Era una ragazza sudamericana, Micaela, e la
cosa mi intrigò abbastanza (magari era pure bona...). Suono' la porta e quando aprii mi trovai
davanti una gran bella ragazza, ma subito dopo le presentazioni rimasi un pochino perplesso:
una volta accomodati mi chiari' subito i miei dubbi dicendomi che era una transessuale, e che
specifico' il fatto visto che a causa di questo non riusciva a trovare sistemazione. Passato lo
stupore iniziale mi resi conto che non avevo davanti un criminale, e che avevo bisogno di soldi
per arrivare a fine mese, quindi dopo averle illustrato la stanza e la casa mi comunico' che dal
giorno dopo si sarebbe potuta trasferire. I primi giorni ero imbarazzatissimo, e mi resi conto
che anche lei si sentiva un po' a disagio a vedermi cosi' distaccato e freddo. La sera girava per
casa abbastanza svestita (se non mi fossi accorto dalla voce e lei non mi avesse confessato sarei
stato convinto di avere un pezzo di figa stratosferico in casa), ed anche a cena ero abbastanza
sulle mie, finche' una sera mentre guardavo la tv in salone si mise sul divano accanto a me: "sono
sempre in stanza mia da sola" mi disse "ti dispiace se sto' qui con te?" "Assolutamente" risposi
io "mi fa' piacere se stai qui". Il film era un po' una palla, e dopo alcuni minuti si distese
chiedendomi se mi dava fastidio se avesse appoggiato le gambe sulle mie... risposi di no e in men
che non si dica mi ritrovai a meno di 5 cm dal cazzo queste due gambe stupende, una pelle ambrata
incredibilmente liscia, con uno stacco di coscia da far invidia ad una modella. Non avevo la ragazza
quel periodo e un pensierino ce lo feci... approfittai del fatto che cominciò a sfregare lentamente
i piedi come a volersi scaldare e mi offrii io per farlo: rimase stupita e sorpresa dal mio gesto
e manifesto' compiacimento e piacere alle mie carezze. Aveva una pelle incredibilmente morbida e
vellutata, e mi piaceva molto carezzarla, tanto che dopo un po' salii verso quelle cosce sode e
lisce: i nostri occhi si cercavano di continuo ed avevamo entrambi un sorriso compiaciuto stampato
in faccia, allorchè lei mi disse: "ho voglia di ciucartelo....posso?" non me lo feci ripetere due
volte, si mise in ginocchio davanti a me e mi fece un bocchino straordinario, venni come un toro...
"lo vedi? possiamo andare d'accordo noi due.... in fondo non sono tanto male..." e si rimise distesa
sul divano, mentre io andai in bagno a pulirmi. Tornato le diedi il bacio della buona notte ed andai
a letto. La sera dopo ero a cena fuori e quando tornai la trovai a letto in camera sua (onesetamente
ci speravo di trovarla sveglia...).Un paio di giorni dopo mentre era in camera mi chiamo' perche' si
era fulminata la lampadina del lume sul comodino, ed una volta sostituita mi diede un bacio a titolo
di ringraziamento, e mi strinse a lei; le mani scesero giu' fino al mio pene, cominciando a massagiarlo
con una cura certosina... ci mise pochi secondi a diventare duro, dopodichè mi fece sdraiare sul
letto e mi delizio' nuovamente con quella sua bocca calda e vellutata; si spoglio' rimanendo solo in
perizoma e devo dire che aveva un fisico pazzesco. Si mise carponi sul letto e mi disse:"finora hai
provato solo la mia bocca... ho altre qualita'...." Non potendo rimanere inerme glielo appoggiai sul
buco del culo, facendolo passare 2-3 volte su tutto lo spacco prima di infilarglielo dentro, e quando
lo feci trovai un nascondiglio rovente e stretto dal quale non sarei mai voluto uscire; cominciai a
stantuffare prima piano e poi con piu' vigore, impiegando solo una decina di minuti per riempirla di
nettare bianco, nettare che provedette a pulire dal mio pene con la sua lingua simile ad una'anguilla
impazzita. Appagato come poche volte rimasi sdraiato sul suo letto con lei abbracciata, e ci addormentammo
come due sposini uno attaccato all'altra. (continua)